Gianfranco Baruchello (Livorno, 1924) vive e lavora a Roma e a Parigi. Dalla fine degli anni Cinquanta utilizza diversi media: pittura, cinema, installazione, oggetti, scultura e pratiche performative. Nei primi anni Sessanta a Milano Baruchello incontra e fa amicizia con Marcel Duchamp, che diventerà il suo punto di riferimento. Nel 1962 partecipa all’iconica mostra collettiva The New Realists, curata da Sidney Janis a New York. Gianfranco Baruchello trascorre la maggior parte degli anni Sessanta tra New York, dove ha come amico John Cage, e Parigi, dove partecipa alle rivolte del 1968 con gli amici Felix Guattari, Alain Jouffroy, Jean François Lyotard e Jean Jacques Lebel. Negli anni Settanta, dopo un decennio di impegno proficuo nelle scene artistiche parigine e newyorkesi, assistendo e partecipando in prima persona all’ascesa della Pop Art, Baruchello decide di voltare pagina. Non volendo attenersi alle mode del momento, sceglie di caratterizzarsi come outsider, trasferendosi nella campagna romana nel 1973. L’artista fonda l’azienda Agricola Cornelia S.p.A., un esperimento inedito tra arte e agricoltura, tra politica e poetica. Qui trova il luogo esterno perfetto per la sua ricerca di comprensione dell’interiorità: il rifiuto di conformarsi diventa una dichiarazione che sostiene il suo obiettivo di dare forma a una rappresentazione e a una comprensione delle opere della mente umana. Alla fine degli anni Settanta partecipa a due grandi mostre: espone alla Biennale di Venezia nel 1976 e a Documenta a Kassel nel 1977. Negli anni Ottanta e Novanta si concentra sul suo lavoro e sui terreni dell’Agricola Cornelia, che nel 1998, insieme a Carla Subrizi, trasforma nella Fondazione Baruchello: una fondazione dedicata all’arte contemporanea che offre spazi per la creazione di opere da parte degli artisti. Le opere di Baruchello fanno parte di collezioni museali in tutto il mondo: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e MAXXI (Roma), MoMA e Guggenheim Museum (New York), Hirshhorn Museum (Washington), Philadelphia Museum of Art (Philadelphia) e anche Barcellona, Monaco, Amburgo, Londra e Parigi. Negli ultimi anni ha partecipato a Documenta (2012) e alla Biennale di Venezia (2013). Tra le mostre personali recenti: Roma (Galleria Nazionale d’Arte Moderna, 2011), Amburgo e Karlsruhe (Deichtorhallen e ZKM / Zentrum für Kunst und Medien, 2014), Milano (Triennale, 2015), Londra (Raven Row, 2017), Nizza (Villa Arson, 2018) e Rovereto (Mart, 2018). Nel 2020 Treccani ha pubblicato Psicoeneclopedia possibile, un’opera monumentale che sfida il concetto stesso di enciclopedia.