Terra Animata. Visioni tra arte e natura in Italia (1964-2023). A cura di Paola Bonani e Francesca Rachele Oppedisano. Mattatoio – Padiglione 9A, Roma. 29.03 – 27.08.2023
La mostra Terra Animata. Visioni tra arte e natura in Italia (1964-2023), a cura di Paola Bonani e Francesca Rachele Oppedisano, raggruppa alcuni tra gli esempi di artisti contemporanei che hanno lavorato sulla relazione tra arte, creatività, estetica, natura e uomo.
L’esposizione copre un arco cronologico che va dagli anni Sessanta ai giorni nostri. Nel corso degli anni Sessanta in particolare, gli artisti hanno operato un superamento radicale dei confini tradizionali dell’opera d’arte, includendo materiali prelevati direttamente dalla realtà e in alcuni casi concentrando tutta la loro ricerca sul rapporto con la natura e con i suoi processi di trasformazione. Nel corso degli anni Settanta l’agricoltura e il paesaggio sono divenuti oggetto di pratiche artistiche specifiche, con l’intento di indagare dimensioni più umane di produzione e spazi di sintonia con l’ambiente.
Alla mostra, che vede tra gli altri la partecipazione di Bruna Esposito, Giosetta Fioroni, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Baruchello è stato invitato con Agricola Cornelia S.p.A. 1973-‘81, la lunga azione che costituisce uno dei campi nei quali l’artista ha maggiormente lavorato: il rapporto con la natura, con l’ambiente, il vegetale e l’animale.
Gli spazi dedicati a Baruchello comprendono: tre bacheche/archivio Agricola Cornelia (1-2-3) con materiali, documenti, oggetti organici e inorganici, organizzate secondo tre tematiche (cibo, politica, animale e vegetale), l’opera Agricola Cornelia. Quaestio de aqua et terra (smalti su alluminio in due elementi), la serie Progetto Kanak (due elementi, Magie idrauliche, Magie politico-sindacali), e Il referente (smalti su cartone).
A testimoniare la produzione filmica dell’artista durante gli anni di Agricola Cornelia S.p.A. è il film Il grano (1975) che documenta con una inquadratura fissa ogni giorno e per un minuto al giorno le diverse fasi della maturazione del grano nel variare delle diverse condizioni metereologiche sul campo sito in Via di Santa Cornelia (Roma).
8th Thessaloniki Biennial of Contemporary Art, Central Exhibition “Being as Communion”. A cura di Maria-Thalia Carras. Museo Archeologico di Salonicco, Salonicco. 04.03 – 21.05.2023

Agricola Cornelia S.p.A. 1973-’81. The Archive (1), dettaglio, Fondazione Baruchello, Roma. Ph Alessia Calzecchi.
La mostra centrale Being as Communion della 8a Biennale d’Arte Contemporanea di Salonicco si propone di riflettere criticamente sull’essere come comunità, sul concetto di coesistenza e sulle pratiche collaborative che immaginano modi di lavorare con la terra, creano strumenti pedagogici radicali, sono pioniere dell’attivismo ecologico e ampliano l’orizzonte di come possiamo vivere insieme. Le opere degli artisti contemporanei preannunciano molteplici forme di comunione e collaborazione: con il passato della città che ci ospita, con le foreste e i boschi, con il suolo, con gli animali e tra gli uomini. Essi si concentrano su pratiche inclusive che esplorano diverse forme di cura, amore e mutualità, e indagano l’impatto umano sugli ecosistemi che condividiamo suggerendo forme di esistenza più eque per la sopravvivenza dell’uomo, e verificando fino a che punto possiamo imparare nuovi modi di stare con il mondo che ci circonda, anziché dominarlo.
In questo spirito, Baruchello partecipa alla mostra centrale della Biennale di Salonicco presentando un archivio vivente di Agricola Cornelia S.p.A., con appunti, disegni, fotografie, opere, diari, libri che testimoniano l’azione che Baruchello ha condotto dal 1973 al 1981 nella campagna di Santa Cornelia alla periferia di Roma, attraverso cui si era prefissato di lavorare sulla relazione tra arte, agricoltura, zootecnica, estetica e i sistemi che regolamentano i valori economici e culturali. A rappresentare la produzione filmica dell’artista è l’opera Il grano (1975) che documenta con una inquadratura fissa ogni giorno e per un minuto al giorno le diverse fasi della maturazione del grano nel variare delle diverse condizioni metereologiche sul campo. L’archivio vivente di Agricola Cornelia S.p.A. comprende anche l’installazione Nascita e morte del pane (1981-2014), un progetto nato durante gli anni dell’azione come una riflessione sul pane, un oggetto immaginato da Baruchello come un corpo durante le varie fasi della vita (pane incatenato, pane affettato), a partire dalla nascita (pane in fasce), fino alla sua fine (pane seppellito), dopo la quale diventa esso stesso il racconto postumo della sua vita (pane scritto).
DuchampRama. A cura di Galerie Duchamp in collaborazione con Centre Pompidou e con la consulenza di Jonathan Pouthier. Centre d’art contemporain d’intérêt national – Galerie Duchamp, Yvetot, Normandia. 11.2022 – 05.2023

DuchampRama, Installation view, Centre d'art contemporain d’intérêt national – Galerie Duchamp, Yvetot, Normandia
DuchampRama, a cura di Galerie Duchamp in collaborazione con Centre Pompidou e Jonathan Pouthier, responsabile della collezione del Museo Nazionale d’Arte Moderna – Centre Pompidou, è il nuovo progetto della Galerie Duchamp dedicato al video e alle immagini in movimento.
Da novembre 2022 per un intero anno la galleria dedica uno dei suoi spazi alla presentazione di film di artisti provenienti dalle collezioni del Museo Nazionale d’Arte Moderna – Centre Pompidou.
La prima sessione di esplorazione delle collezioni (novembre 2022-maggio 2023) interroga il gesto duchampiano e la sua eredità attraverso la storia dei film d’artista.
Gianfranco Baruchello partecipa a questa sessione con la proiezione del film Verifica incerta (Disperse Exclamatory Phase), in concomitanza con un film di Marcel Duchamp, i Rotoreliefs dell’Anémic Cinéma, girato nel 1926 con l’aiuto di Man Ray.
In Verifica incerta, realizzato in collaborazione con Alberto Grifi, primo esperimento italiano di found footage, Marcel Duchamp appare, tra i vari spezzoni di pellicola, ripreso da Baruchello mentre fuma un sigaro e guarda direttamente nella telecamera.
Gribouillage / Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly. A cura di Francesca Alberti, Diane Bodart, curatore associato Philippe-Alain Michaud. Villa Medici – Accademia di Francia, Roma. 03.03 – 05.05.2022 | Beaux-Arts, Paris. 08.02. – 30.04.2023
La mostra Gribouillage/Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly, a cura di Francesca Alberti e Diane Bodart con la collaborazione di Philippe-Alain Michaud in qualità di curatore associato, affronta le molteplici sfaccettature dello scarabocchiare in ambito artistico, dagli schizzi imbrattati sul retro dei dipinti agli scarabocchi che diventano vera e propria opera, mettendo in luce uno degli aspetti più sconosciuti e meno controllati della pratica del disegno.
L’esposizione presenta circa 300 opere originali che vanno dal Rinascimento all’epoca contemporanea e mostra come queste pratiche grafiche sperimentali, trasgressive, regressive e liberatorie, che sembrano non obbedire a nessuna regola, hanno da sempre scandito la storia della creazione artistica.
Baruchello è presente con un’opera del 1962, costituita da collage su tavola di legno.
L’opera, dal titolo Abstract – Expressionism – Zoologique, attraverso un montaggio peculiare all’artista, giustappone ritagli prelevati dall’edizione francese di un libro del 1962 di Desmond Morris, La biologie de l’art – dedicato agli esperimenti realizzati in uno zoo di Rotterdam alla fine degli anni Cinquanta che indagavano il disegno degli scimpanzè – e ritagli da un catalogo di una mostra di Cy Twombly del 1961. L’adiacenza di immagini e didascalie è realizzata facendo però perdere le connessioni originali e arrivando a descrivere un frammento di un disegno di Twombly come se fosse stato realizzato da un gorilla, presente in altre immagini dell’opera.
Baruchello non cita nel suo lavoro i testi di provenienza e lascia “segreta” l’ironica associazione da lui operata.
La mostra è prodotta dall’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici e i Beaux-Arts di Parigi, con il sostegno del Musée national d’art moderne – Centre Pompidou, Parigi, in collaborazione con l’Istituto Centrale per la Grafica, Roma. La mostra si sviluppa in due presentazioni successive, una a Villa Medici, Roma, e l’altra ai Beaux-Arts, Parigi.
Vita Nuova. New challenges for art in Italy. 1960-1975. A cura di Valerie Da Costa. Ville de Nice – Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain (MAMAC), Nizza. 14.05.2022 – 02.10.2022
La mostra Vita Nuova. New challenges for art in Italy 1960-1975, a cura di Valérie Da Costa, ha ripercorso alcuni passaggi fondamentali della scena artistica italiana tra il 1960 e il 1975.
Il titolo Vita Nuova rievoca la ricchezza e la vitalità di quei quindici anni di creazione, che corrispondono alle prime esposizioni di una nuova generazione di artisti nati tra il 1920 e il 1940, attivi a Genova, Firenze, Milano, Roma e Torino dal 1960 al 1975, l’anno segnato dalla tragica morte dello scrittore, poeta e regista Pier Paolo Pasolini (1922-1975). La mostra celebra il centenario della sua nascita, che ricorre nel 2022.
Sullo sfondo di un’Italia trasformata da industrializzazione, boom economico, società dei consumi, mass media, questa generazione di artisti propone nuovi modi di intendere e fare arte che illustrano una forma di “Vita Nova”, titolo preso in prestito dall’omonimo libro di Dante, che oltre a essere un’ode all’amore, afferma un nuovo modo di scrivere.
La mostra si sviluppa per temi ed è organizzata attorno a tre idee principali: una società dell’immagine, ricostruzione della natura, memoria del corpo.
Con Nello spazio della violenza Baruchello apre la sezione ‘Una Italie Politique’. Nello spazio della violenza è un’opera politica. L’antifascismo, che per Baruchello è stato una componente fondamentale del suo approccio all’arte e alla scrittura negli anni del Secondo dopoguerra, si esplicita nell’immagine, tra moltissimi altre, di un Mussolini “appeso”, ridotto alla figura irriconoscibile di un corpo sagoma, svuotato e deformato. Nell’opera parole, citazioni e figure minute che raccontano la storia di quegli anni, costruiscono lo spazio peculiare di Baruchello, frammentato e molteplice.
Baruchello è presente in mostra anche con il film Verifica incerta (Disperse Exclamatory Phase), realizzato in collaborazione con Alberto Grifi, primo esperimento italiano di found footage, essendo derivato da pellicole cinematografiche commerciali per lo più americane degli anni ’50 e ’60, acquistate dall’artista per poche migliaia di lire poiché destinate al macero. Il film giustappone gli spezzoni delle pellicole, incollati attraverso un montaggio che riunisce situazioni simili o che si rimandano, tratte dai diversi film.
Rethinking Nature. A cura di Kathryn Weir con la curatrice associata Ilaria Conti. Madre – Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli. 17.12.2021 – 02.05.2022
La mostra Rethinking Nature, a cura della direttrice artistica del Museo Kathryn Weir insieme alla curatrice associata Ilaria Conti, affronta il tema dell’ecologia politica intesa come necessità di costruire un nuovo rapporto tra gli esseri umani e l’ecosistema di cui fanno parte.
Alla mostra, che ha compreso 40 artisti e collettivi artistici, Baruchello è stato invitato con Agricola Cornelia S.p.A. (1973-1981), la lunga azione che costituisce uno dei campi nei quali l’artista ha maggiormente lavorato: il rapporto con la natura, con l’ambiente, il vegetale e l’animale.
La sala dedicata a Baruchello ha compreso: tre bacheche/archivio Agricola Cornelia (1-2-3) con materiali, documenti, oggetti organici e inorganici, organizzate secondo tre tematiche (cibo, politica, animale e vegetale),
l’opera Agricola Cornelia. Questio de aqua et terra (smalti su alluminio in quattro elementi), la serie Progetto Kanak (Magie agricole, Magie idrauliche, Magie alimentari, Magie politico-sindacali) ispirata alla visione olistica della cultura Kanak della Nuova Caledonia, Agricola Cornelia IV. Vue à vol d’oiseau de l’ensemble (smalti su cartone) in cui Baruchello appunta la destinazione d’uso agricolo dei terreni dedicati al progetto, quattro esemplari dalla serie Costruire una torre al mattino con materiali trovati, sculture realizzate attraverso un esercizio giornaliero di raccolta di materiali di scarto, in cui Baruchello combina sensibilità individuale e immaginazione radicale per costruire nuove forme dell’abitare.
Marcel Duchamp. A cura di Susanne Pfeffer. MMK – Museum for Modern Kunst, Frankfurt. 02.04.2022 – 03.10.2022
La mostra Marcel Duchamp, a cura di Susanne Pfeffer, presenta opere che coprono tutte le fasi della produzione dell’artista dal 1902 al 1968.
Il percorso espositivo indaga l’attività di Duchamp attraverso una articolazione per sezioni: Readymade, Prime Opere, Caricature, Cubismo, Rotoreliefs, Scacchi, Rrose Selavy, il Grande Vetro.
La mostra si arricchisce inoltre di una selezione di fotografie e di documenti relativi ai soggiorni italiani di Marcel Duchamp nel corso degli anni ’60.
Alla mostra Gianfranco Baruchello è presente con una serie di scatti fotografici, da lui realizzati, che documenta gli anni di una lunga amicizia (1962-1968) tra l’artista italiano e Duchamp: viaggi dei due artisti a Bomarzo, a Napoli, a Cadaques, tra il 1963 e il 1964. Tra i documenti in mostra, tutti appartenenti oggi al Fondo Marcel Duchamp conservato presso la Fondazione Baruchello (corrispondenza, fotografie, inviti, libri, etc.), la selezione ha compreso un estratto dal film Verifica incerta (Disperse Exclamatory Phase) (Baruchello, Grifi, 1964) “dedicato a Marcel Duchamp”, una cartolina inviata da Alexina “Teeny” Duchamp, il telegramma nel quale si annunciava la morte dell’artista il 2 ottobre 1968.
Gianfranco Baruchello Psicoenciclopedia possibile. Conferenza di presentazione presso il CIMA – Center for Italian Modern Art, New York 09.12.2021
One Day Conference
Giovedì 9 dicembre 2021 dalle 14.00 alle 18.00 (EST ora locale)
CIMA Center for Italian Modern Art
421 Broome St 4th floor, New York City
Moderano Massimiliano Gioni e Nicola Lucchi.
Interventi di: Maria Alicata, Franco Baldasso, Raffaele Bedarida, Lara Demori, Bracha L. Ettinger, Sarah Hamill, Sharon Hecker, Teresa Kittler e Carla Subrizi.
In streaming dalle 20.00 alle 00.00 (ora italiana):
https://us06web.zoom.us/j/3204792630
Il Center for Italian Modern Art e la Fondazione Baruchello presentano per la prima volta negli Stati Uniti il volume Psicoenciclopedia possibile di Gianfranco Baruchello con una giornata di studi articolata in due panel – moderati l’uno da Massimiliano Gioni e l’altro da Nicola Lucchi – che si terrà a New York il 9 dicembre 2021 presso il Center for Italian Modern Art. I relatori saranno Maria Alicata, Franco Baldasso, Raffaele Bedarida, Lara Demori, Bracha L. Ettinger, Sarah Hamill, Sharon Hecker, Teresa Kittler e Carla Subrizi, Presidente della Fondazione Baruchello. Oltre a poter visionare direttamente un esemplare della Psicoenciclopedia, in questa occasione il pubblico potrà confrontarsi col complesso e intrinsecamente trasversale sistema di pensiero di Baruchello anche grazie ad una serie di disegni selezionati ad hoc.
La giornata di studi newyorkese è pensata come una modalità di espansione dell’esperienza dell’opera e come una occasione per approfondire alcuni degli aspetti cardine che interessano sia il progetto di una enciclopedia nel XXI secolo sia i temi fondativi della pratica di Baruchello: l’archivio, il montaggio e la pittura come piccolo sistema, come l’artista ama descrivere la ricerca del proprio linguaggio.
Il progetto, che s’inscrive all’interno di un ciclo di mostre e presentazioni che ha coinvolto anche la Bibliothèque Kandinsky di Parigi e il Centre d’Art Contemporain di Ginevra, è realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (VII edizione, 2019), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
La Psicoenciclopedia possibile è un’imponente opera editoriale commissionata e pubblicata dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Fondata da Giovanni Treccani alla quale Gianfranco Baruchello ha lavorato tra il 2017 e il 2020. «La Psicoenciclopedia possibile è costruita come se fosse un volume dell’Enciclopedia Italiana Treccani, ma non lo è», dice l’artista, sfuggendo qualsivoglia definizione del proprio lavoro e sfidando l’identità del sistema stesso di organizzazione del sapere. Il volume, articolato in 816 pagine che raccontano e illustrano 1.200 voci (nella prima parte) e 200 tavole di immagini (nella seconda parte), è un progetto ambizioso e inedito di reinterpretazione del concetto-strumento di enciclopedia.
Il modus operandi che sottende l’operazione di decostruzione e costruzione del sapere della Psicoenciclopedia possibile è il risultato di una continua ricerca e di montaggio delle fonti, per delineare una costellazione di relazioni tra voci – tratte da scritti editi e inediti, appunti e trascrizioni di sogni dell’artista – e tavole (found images) – derivanti da materiali preesistenti. Come in tutte le opere di pittura, scultura o installazione di Baruchello anche il progetto enciclopedico, che usa l’alfabeto come dispositivo di revisione del sapere, agisce nell’affiancare diversità, discontinuità e connessioni (narrative, visive, semantiche) inaspettate.
Treccani ha realizzato appositamente per il progetto internazionale in cui si inserisce la giornata proposta dal CIMA un’editio minor in 1.000 esemplari della Psicoenciclopedia.
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+39 06 3346000 | e. info@fondazionebaruchello.com
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Francesca Ceriani
francesca@paolamanfredi.com
T. +39 340 9182004
Gianfranco Baruchello Psicoenciclopedia possibile. Esercizi per farla. A cura di Carla Subrizi e Maria Alicata. 25.09 – 24.10.2021
Fondazione Baruchello, con il sostegno dell’Italian Council (VII edizione, 2019), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, presenta il ciclo di mostre e presentazioni:
Opening: 25 settembre 2021
Mostra azione: 25 settembre – 24 ottobre 2021
Tavola rotonda: 25 settembre ore 17.00 con Philippe-Alain Michaud, Valérie da Costa, Catherine de Smet, Ernst Van Alphen, Judit Revel e Carla Subrizi. Modera: Enrico Camporesi
Bibliothèque Kandinsky – Centre Pompidou
Place Georges-Pompidou, 75004 Paris
Dal 25 settembre al 24 ottobre 2021 la Bibliothèque Kandinsky del Centre Pompidou di Parigi presenta la mostra/azione Psicoenciclopedia possibile. Esercizi per farla di Gianfranco Baruchello. Il progetto è promosso dalla Fondazione Baruchello e realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (VII edizione, 2019), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il 25 settembre alle ore 17.00, in concomitanza all’apertura della mostra/azione, la Bibliothèque Kandinsky ospita una tavola rotonda moderata da Enrico Camporesi con partecipanti Philippe-Alain Michaud, Valérie da Costa, Catherine de Smet, Ernst Van Alphen, Judit Revel e Carla Subrizi.
La mostra/azione Psicoenciclopedia possibile. Esercizi per farla, a cura di Carla Subrizi e Maria Alicata, nasce con l’intento di offrire una restituzione spazio-temporale, nella forma di una esposizione e di una tavola rotonda, dell’omonima opera editoriale alla quale Gianfranco Baruchello ha lavorato tra il 2017 e il 2020, commissionata e pubblicata dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Fondata da Giovanni Treccani. «La Psicoenciclopedia possibile è costruita come se fosse un volume dell’Enciclopedia Italiana Treccani, ma non lo è», dice l’artista, sfuggendo qualsivoglia definizione del proprio lavoro e sfidando l’identità del sistema stesso di organizzazione del sapere. Il volume, articolato in 816 pagine che raccontano e illustrano 1.200 voci (nella prima parte) e 200 tavole di immagini (nella seconda parte), è un progetto ambizioso e inedito di reinterpretazione del concetto-strumento di enciclopedia, un atlante possibile di relazioni da costruire col “piacere di pensare”, attraverso un ars combinatoria non escludente. Psicoenciclopedia possibile. Esercizi per farla si presenta, quindi, nelle sale della Bibliothèque Kandinsky, in una installazione realizzata per l’occasione da Baruchello. La costruzione di ogni vocabolario linguistico è un fatto collettivo, che si realizza nello scambio condiviso di informazioni e nella partecipazione reciproca; allo stesso modo la presentazione concepita per l’istituzione parigina coinvolge attivamente il pubblico, invitato a consultare e a portar via con sé alcune pagine del libro, messe a disposizione insieme a “istruzioni per immaginare” la propria enciclopedia possibile.
Il modus operandi che sottende l’operazione di decostruzione e costruzione del sapere di Psicoenciclopedia possibile è il risultato di una continua ricerca e di montaggio delle fonti, per delineare una costellazione di relazioni tra voci – tratte da scritti editi e inediti, appunti e trascrizioni di sogni dell’artista – e tavole (found images) – derivanti da materiali preesistenti. Come in tutte le opere di pittura, scultura o installazione di Baruchello anche il progetto enciclopedico, che usa l’alfabeto come dispositivo di revisione del sapere, agisce positivamente nell’affiancare diversità, discontinuità e connessioni (narrative, visive, semantiche) inaspettate. Questa pratica di assemblaggio di parole, immagini o oggetti caratterizza il lavoro del pittore, scrittore, filmmaker dalla fine degli anni Cinquanta e dai primi anni Sessanta, il possibile è letteralmente il suo campo di indagine: il bianco, le scatole/vetrina, le opere su plexiglass, il montare materiali diversi e in parte trovati, la scrittura come ricerca e soprattutto la riduzione nella pittura, fino quasi all’illeggibilità, di immagini, parole, ritagli, sono soltanto alcuni aspetti di una ricerca che ha reso Baruchello uno dei più audaci e provocatori sperimentatori del XX secolo.
La tavola rotonda del 25 settembre (ore 17.00, Bibliothèque Kandinsky, Parigi), a cura di Carla Subrizi, è pensata come una modalità di espansione dell’esperienza dell’opera, e come una occasione per approfondire alcuni degli aspetti cardine che interessano sia il progetto di una enciclopedia nel XXI secolo sia i temi fondativi della pratica di Baruchello, come l’archivio, il montaggio, la pittura come piccolo sistema – così l’artista ama descrivere la ricerca del proprio linguaggio. Moderata da Enrico Camporesi, responsabile della ricerca e della documentazione, Centre Pompidou, Musée national d’art moderne, centro del cinema sperimentale, i partecipanti invitati a confrontarsi su queste tematiche sono gli storici dell’arte Philippe-Alain Michaud, Valérie da Costa e Catherine de Smet, l’artista Ernst Van Alphen, la filosofa Judit Revel e Carla Subrizi, Presidente della Fondazione Baruchello nonché storica dell’arte.
La presentazione parigina di Psicoenciclopedia possibile, promossa dalla Fondazione Baruchello e realizzata grazie al sostegno dell’Italian Council (VII edizione, 2019), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, s’iscrive all’interno di un ciclo di mostre e presentazioni che coinvolge anche il Centre d’Art Contemporain Genève (dal 14 settembre al 17 ottobre 2021) e il CIMA – Center for Italian Modern Art di New York (dal 6 al 12 dicembre 2021). In occasione delle inaugurazioni di Ginevra, Parigi e New York è in corso di stampa una edizione “minor” del volume in 1.000 esemplari.
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Photo: Alessia Calzecchi
Gianfranco Baruchello, Psicoenciclopedia possibile. Centre d’Art Contemporain Genève, Project space. 14.09 – 17.10.2021
Fondazione Baruchello, con il sostegno dell’Italian Council (VII edizione, 2019), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, presenta il ciclo di mostre e presentazioni:
Gianfranco Baruchello
Psicoenciclopedia possibile
GINEVRA, Centre d’Art Contemporain Genève:
15 settembre – 17 ottobre 2021
PARIGI, Bibliothèque Kandinsky – Centre Georges Pompidou:
25 settembre – 24 ottobre 2021
NEW YORK, CIMA – Center for Italian Modern Art
6 – 12 dicembre 2021
Fondazione Baruchello presenta il progetto di Gianfranco Baruchello Psicoenciclopedia possibile. Esercizi per farla, realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (VII edizione, 2019), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Fulcro del ciclo di mostre e presentazioni è l’opera omonima Psicoenciclopedia possibile, una reinterpretazione dell’identità stessa dell’enciclopedia, realizzata da Gianfranco Baruchello tra il 2017 e il 2020, commissionata e pubblicata dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Fondata da Giovanni Treccani. Il primo incontro espositivo è ospitato dal Centre d’Art Contemporain Genève dal 14 settembre al 17 ottobre 2021, seguito dal Centre Georges Pompidou di Parigi dal 25 settembre al 24 ottobre 2021 e dal CIMA – Center for Italian Modern Art di New York che conclude il palinsesto dal 6 al 12 dicembre 202
Artista trasversale, che ha usato linguaggi e tecniche differenti, dalla pittura, all’oggetto, all’installazione e alla scrittura, con questo imponente e complesso progetto, in 816 pagine Baruchello ha realizzato un sistema complesso che connette attraverso adiacenze inattese 1200 voci (nella prima parte del volume) e 200 tavole di immagini (nella seconda parte). Le voci derivano da scritti editi e inediti, appunti e trascrizioni di sogni, mentre le immagini sono il risultato di un lungo lavoro di selezione e montaggio a partire da diverse fonti, in parte preesistenti.
È davvero possibile estendere la conoscenza fino a esaurirla completamente? Secondo quali logiche sono ordinate le informazioni che ci trasmettono le enciclopedie? Quali criteri seguono le associazioni di definizioni linguistiche e tavole illustrate? Con Psicoenciclopedia possibile Gianfranco Baruchello si pone queste domande e mette in questione le forme tradizionali del sapere per creare inedite connessioni tra linguaggio scritto e visivo. Come artista, espone la propria interpretazione del mondo e invita a indagare identità inconsuete, creando anche un nuovo senso e valore dello storico modello di impresa editoriale che è l’enciclopedia. È propria, infatti, alla pratica di Baruchello, la decostruzione di ogni forma di consequenzialità e il disinnesco dei tradizionali sistemi di causa e effetto. In questo lavoro, proprio l’alfabeto, è stato il dispositivo utile a scompaginare le connessioni (narrative, visive, semantiche) più consolidate. “La Psicoenciclopedia possibile è costruita come se fosse un volume dell’Enciclopedia Italiana Treccani, ma non lo è”, dice Baruchello.
La politica e la storia, il sogno e il rimosso, la natura e l’ambiente, il racconto e la memoria trovano in quest’opera forme inedite di convergenza e inattesi accostamenti attraverso l’instancabile curiosità che ha portato Baruchello a interessarsi a ogni aspetto del sapere. Come in ogni altro suo lavoro, pittura, scultura o installazione, anche questa volta, seppur in un volume, l’artista si avventura nel territorio dell’incerto, del “piacere di pensare” e delle aperture possibili di ogni sistema assoluto del sapere e del vedere.
Le mostre che avranno luogo a partire da questo recente lavoro di Gianfranco Baruchello, sono quindi concepite come installazioni che fanno esplodere il volume nello spazio, all’interno delle quali il visitatore è invitato a produrre propri percorsi o addirittura a progettare una enciclopedia fa-da-te. Le tavole rotonde che affiancheranno le mostre costituiscono invece l’occasione per molteplici approfondimenti sia sul processo che ha determinato il progetto di una enciclopedia nel XXI secolo, sia su alcuni aspetti del lavoro di Baruchello: l’archivio, il montaggio, la pittura come un piccolo sistema così come Baruchello ama descrivere la ricerca del proprio linguaggio.
Pittore, scrittore, filmmaker, Baruchello fin dalla fine degli anni Cinquanta e soprattutto dai primi anni Sessanta, assembla in ogni suo lavoro, parole, immagini o oggetti alla ricerca di possibilità sempre inedite del pensare e dell’immaginare. Il bianco, le scatole/vetrina, le opere su plexiglass, il montare materiali diversi e in parte trovati, la scrittura come ricerca e soprattutto la riduzione nella pittura, fino quasi all’illeggibilità, di immagini, parole, ritagli, sono soltanto alcuni aspetti di una ricerca che ha reso Baruchello uno dei più audaci e provocatori sperimentatori del XX secolo.
L’edizione del 2020 del volume Psicoenciclopedia possibile ha avuto una tiratura di 250 esemplari e XV prove d’artista. L’opera è racchiusa in un cofanetto insieme a una serigrafia dell’artista, che propone una sorta di “riflessione” intorno a una delle tavole, la n. 128, e al libro Note a margine. L’arte come esperimento del sapere di Carla Subrizi, che racconta la genesi del lavoro e offre al lettore alcune possibili chiavi di lettura per addentrarvisi. In concomitanza con le presentazioni e le mostre di Ginevra, Parigi e New York, è in corso di stampa una edizione “minor” del volume in 1000 esemplari.
Il volume sarà esposto in occasione delle mostre e delle tavole rotonde.
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Photo: Julien Gremaud
Agricola Cornelia S.p.A. Sulla coltivazione di un luogo ideale. 11.12.2018 – 08.02.2019
Una mostra realizzata in occasione dei vent’anni della Fondazione Baruchello 1998-2018
a cura di Maria Alicata e Daniela Zanoletti
Inaugurazione: martedì 11 dicembre ore 19
Via del Vascello 35, 00152, Roma
Bene, la mia idea allora era che tutto questo sarebbe stato arte, arte e non economia, che l’arte sarebbe potuta divenire un esempio indicativo nella soddisfazione della fame come bisogno umano su base puramente umana, non più legata allo sfruttamento e che alla fine ci sarebbero state tante patate da poterle regalare a tutti.
– Gianfranco Baruchello
A venti anni dalla nascita della Fondazione Baruchello, la mostra Agricola Cornelia S.p.A. presenta per la prima volta l’idea e gli esiti di quello che è stato uno dei lavori più significativi di Gianfranco Baruchello, un progetto artistico, economico, zootecnico e agricolo, divenuto poi la base ideale della Fondazione stessa.
Nel 1983, raccontando l’esperienza di questa lunga attività (1973-1981) che aveva cercato di conciliare l’arte con l’agricoltura e la zootecnia, Baruchello parlava di tutto quello che sarebbe stato arte: arte come soddisfazione di bisogni primari, “patate” che si sarebbero potute regalare a tutti, arte, dunque, come utopia, azione politica e poetica allo stesso tempo. Con la nascita della Fondazione, l’idea fu traslata nella donazione stessa di opere e beni da porre alla base di un’impresa culturale. Non più coltivazione di ortaggi, grano, barbabietole, ma la più metaforica “coltivazione” di idee, di azioni da svolgere, formazione e risorse per le più giovani generazioni, è diventata la premessa concreta e pratica della Fondazione.
Dal 1998, attraverso un’attività che ha privilegiato la realizzazione di seminari condotti da artisti, conferenze, convegni, mostre, eventi performativi, pubblicazioni, la Fondazione ha costruito una piattaforma per il dialogo, lo scambio di idee, la ricerca. Artisti, filosofi, storici dell’arte, studiosi hanno collaborato negli anni e partecipato con proposte e spunti per la creazione di un patrimonio di pensiero dinamico, sempre rinnovato e che per la Fondazione costituisce la ragione stessa della sua azione.
La mostra – allestita nella sede inaugurata due anni fa nel quartiere romano di Monteverde Vecchio – intende sollecitare una riflessione su un processo inesauribile, che dalla Agricola Cornelia alla Fondazione, non si identifica soltanto nella messa a fuoco di una serie di tappe, ma nel continuo trasformarsi di idee, motivazioni, obiettivi intorno ai quali la Fondazione non smette di svolgere il proprio lavoro di ricerca, studio e presentazione.
A cura di Maria Alicata e Daniela Zanoletti, l’esposizione presenta lavori degli anni Settanta e documenti inediti appartenenti alla collezione della Fondazione, tutti incentrati intorno alla idea di Agricola Cornelia
Opere su alluminio e tela, disegni e sculture accanto a documentazione fotografica, film, fotocopie, esperimenti biodinamici, oggetti, documenti e registri delle attività agricole e zootecniche, diari degli anni 1973-1981, in un allestimento che per la prima volta restituisce la complessità di un’attività che ha posto arte e vita sullo stesso piano.
Nel mese di gennaio, una serie di incontri costituirà un ulteriore momento di riflessione per interrogare quanto fatto in questi venti anni e per capire cosa richiedano oggi l’epoca attuale e l’arte, e quanto esse si intreccino.